Aefi chiede a governo e istituzioni più attenzione per il settore fieristico

Considerato uno degli asset dello sviluppo italiano, il settore delle fiere e il suo sviluppo sono stati al centro dell’ultimo consiglio direttivo di Aefi, associazione che rappresenta a livello nazionale il comparto fieristico nazionale.
Da tempo l’associazione sta dialogando con le istituzioni per ottenere più attenzione e interventi su alcuni temi che vanno affrontati al più presto per evitare di far soccombere il comparto.
Lo stesso presidente Ettore Riello, ha ricordato durante l’incontro come «In questi ultimi mesi abbiamo dialogato con le diverse direzioni generali del ministero dello Sviluppo Economico e del Mef portando le istanze del settore fieristico che annualmente genera affari per oltre 60 miliardi di euro e da cui nasce il 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano proprio grazie ai contatti originati durante le manifestazioni».

 

Un volano per l’economia nazionale
Tanti gli argomenti al centro delle richieste alle istituzioni, che – come sottolineato da Riello – devono poter poter contare sull’attenzione e sul sostegno del governo per continuare a svolgere il proprio ruolo e a investire nell’interesse delle imprese.
Volano per l’economia italiana, le manifestazioni fieristiche dovrebbero rappresentare un investimento per la promozione del made in Italy.

Da sempre traino dell’economia italiana, le Pmi hanno nell’export uno sbocco fondamentale per la loro sopravvivenza. Le fiere rappresentano quindi non solo una vetrina per i loro prodotti, ma un’opportunità di business da non trascurare, finalizzata al new business e alla crescita dell’export.
«Senza dimenticare che le fiere assicurano un forte impatto economico sul territorio e sui servizi dell’indotto fieristico. Secondo le stime di Ufi, il ritorno economico medio è pari a due volte il costo dell’investimento per partecipare a una fiera e a 8 volte nel periodo successivo» come ha sottolineato ancora il presidente di Aefi.

Tanti i temi in discussione
Da non dimenticare poi la ricaduta occupazionale. Sono molti infatti gli addetti e le competenze coinvolte, mentre la necessità di innovazione e di quartieri fieristici all’avanguardia offre opportunità di sviluppo alle nuove professioni.
Attualmente, a livello globale, il comparto impiega 680.000 persone che salgono a 1,8 milioni, se si considera anche l’indotto fatto dai trasporti, ricettività, ristorazione, servizi.
Un panorama dove l’Italia è tra i protagonisti. Il nostro Paese infatti è al secondo posto in Europa e al quarto a livello globale nel ranking dei Paesi più rappresentativi. 

Da qui la richiesta, di una presenza nella Cabina di regia nazionale, così come avviene in altri Paesi europei, con l’obiettivo di coordinare l’azione dell’associazione con le attività dei ministeri e delle istituzioni destinata a ottimizzare la pianificazione strategica delle risorse per il settore, ma anche facendo diventare strutturale il Piano straordinario per la promozione del made in Italy.

Durante il consiglio direttivo si è parlato anche delle tante criticità, come l’Imu: «Dal 2007 Aefi sta chiedendo a tutti i ministri che si sono succeduti che la tassazione fiscale sugli immobili fieristici venga riportata alla corretta classificazione in categoria E o che, se viene mantenuta in classificazione D8, venga applicata in base ai giorni effettivamente utilizzati per le esposizioni con disposizioni univoche su tutto il territorio nazionale – ha dichiarato Ettore Riello -. Ebbene, sono passati 11 anni e allo stato attuale non ci sono sviluppi, anzi aumenta enormemente il peso dei tributi locali sul settore, soprattutto su quelle realtà che hanno bilanci vicini al pareggio. Per questo è assolutamente prioritario intervenire con urgenza».

Si è parlato anche di defiscalizzazione non solo per le imprese sulla partecipazione alle fiere internazionali in Italia e alle fiere italiane organizzate all’estero, ma anche per le fiere che investono all’estero per la promozione del made in Italy; di regolamentazione delle società partecipate e assetto societario dei quartieri fieristici, sono altri temi caldi per il settore.

Be the first to comment

Leave a Reply