Bi-Mu/Sfortec Industry presentato lo stato dell’arte del comparto

In occasione della biennale 31.Bi-Mu/Sfortec Industry, dedicata alle macchine utensili, robot, automazione, tecnologie ausiliarie, digital manufacturing e tecnologie abilitanti, in scena dal 9 al 13 ottobre a fieramilano Rho, si è svolta la conferenza stampa che ha visto anche la presentazione dell’andamento di questo comparto il cui contributo al Pil italiano risulta pari a oltre 9 miliardi di euro.

Consuntivi e previsioni

Dopo un ottimo 2017, il 2018 si presenta altrettanto positivo per l’industria italiana dei sistemi di produzione.
Infatti secondo le previsioni, elaborate dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, la produzione crescerà, del 9.3%, a oltre 6,6 miliardi di euro. L’export salirà, del 4,6%, a 3,5 miliardi. Il consumo in Italia salirà, del 13,6%, a oltre 5 miliardi di euro, raggiungendo così un valore quasi doppio a quello di 4 anni fa.

La vivacità della domanda italiana di investimenti in nuove tecnologie di produzione premierà sia le consegne dei costruttori italiani, attese in crescita, del 15,2%, a 3,1 miliardi, sia le importazioni che saliranno, dell’11,1%, a quasi 2 miliardi.
Nel secondo trimestre del 2018, l’indice delle consegne di macchine da parte dei costruttori italiani ha registrato un incremento del 16,5% rispetto allo stesso periodo del 2017. Un risultato determinato dalla crescita registrata sul mercato interno dove le vendite sono cresciute di ben il 45,5%.
Bene anche le consegne oltre confine, salite del 9%.
Se si considera invece il semestre, le consegne sono cresciute del 14% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017; +45,6% le consegne interne; +6,8% le consegne estere.
In particolare, nel primo semestre, le esportazioni italine hanno segnato un andamento positivo.
Sono cresciute le vendite in Germania (+12,3%), Cina (+8,1%), Polonia (+42,3%), Spagna (+18,8%), Turchia (+42,8), India (+93,8%), Regno Unito (+22,8%) e Austria (+47,9%).
Rallenta invece l’export italiano negli Stati Uniti, che segna un calo dell’8,5%, e in Francia, a-1,7%).
Secondo Massimo Carboniero, presidente Ucimu-Sistemi Per Produrre: «Una parte di queste vendite sono frutto, certamente, degli ordini raccolti nell’ultima parte dell’anno 2017. Ma la conferma del positivo andamento anche nel futuro è data dall’indice degli ordini del secondo trimestre 2018. Cresciuto ancora del 2,8% rispetto al periodo aprile-giugno 2017, l’indice degli ordini di macchine utensili ha registrato un incremento dello 0,5% sull’interno e del 3,6% sui mercati esteri. Ragionevolmente non vedremo più gli incrementi registrati lo scorso anno ma la crescita, seppur moderata, rapportata a periodi già decisamente positivi, dà la dimensione della vivacità del mercato interno e testimonia la necessità di continuare con l’aggiornamento degli stabilimenti produttivi anche in chiave digitale».
A conferma della positività del momento è poi il dato relativo all’utilizzo della capacità produttiva che, nel secondo trimestre del 2018, si è attestato all’83,8%, quasi due punti in più rispetto al trimestre precedente. Solo nel quarto trimestre del 2017 l’indice era risultato più alto.

L’importanza del programma Impresa 4.0
Anche il carnet ordini dà indicazioni positive. Infatti nel secondo trimestre i mesi di produzione assicurata sono 7, valore record pari a quello del quarto trimestre del 2017.
«Questi ultimi indicatori, in particolare, testimoniano la positività della domanda italiana che, sostenuta dai provvedimenti di super e iperammortamento, si è attestata su livelli decisamente elevati. Anche in ragione di ciò è importante che, i provvedimenti di iperammortamento e Superammortamento siano confermati anche per il futuro anche perché i dati ci dicono che sono ancora molte le imprese che devono avviare i piani di investimento necessari per l’aggiornamento degli impianti – ha sottolineato Massimo Carboniero -. Oltre a ciò chiediamo provvedimenti adeguati a sostenere l’attività di formazione legata all’introduzione e diffusione delle nuove tecnologie nelle fabbriche italiane. La competitività della nostra manifattura non dipende solo dalle macchine, ma anche e soprattutto dagli uomini che dovranno utilizzarle, programmarle e farle funzionare. Per questo chiediamo che il provvedimento dedicato alla formazione, così come definito nel programma Impresa 4.0, sia perfezionato. A nostro avviso, il credito di imposta al 40%, attualmente applicato al solo costo del lavoro del personale coinvolto nella formazione, dovrebbe essere esteso anche al costo dei corsi e dei formatori impiegati, che è poi la spesa più gravosa per le Pmi».
Riguardo a Impresa 4.0, Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu-Sistemi Per Produrre, ha affermato: «La validità delle misure a favore della competitività del manifatturiero, identificate con il termine Industria 4.0, è misurabile non solo con l’analisi dell’andamento del consumo italiano ma anche con l’osservazione delle tecnologie realizzate in questi ultimi anni, tecnologie che sono esposte a 31.Bi-Mu/Sfortec Industry ».

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